Onorevoli Colleghi! - Si riaffaccia sui campionati italiani di calcio l'ombra delle scommesse e degli illeciti sportivi, che avevano gettato nella bufera tale sport già negli anni ottanta. Al centro del nuovo scandalo nel mondo calcistico sono le intercettazioni telefoniche che vedono protagonisti personaggi di spicco del «mondo del pallone» e della classe arbitrale.
      L'inchiesta sul «calcio scommesse» riguarda diciannove partite del campionato di serie A 2004-2005 e dieci del campionato appena concluso ed interessa alcune tra le maggiori squadre italiane.
      Tra le persone indagate vi sono importanti dirigenti calcistici, esponenti del mondo arbitrale, designatori, procuratori, calciatori e persino alcuni giornalisti.
      I reati ipotizzati, diversi da persona a persona, sono frode sportiva, associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva, illecita concorrenza con minacce e violenza, rivelazione di segreti di ufficio e peculato.
      Le procure della Repubblica che indagano su tale scandalo sono cinque: Torino, Roma, Napoli, Parma e Perugia.
      La bufera sul «calcio scommesse» è esplosa dopo che la procura di Torino ha consegnato alla Federazione italiana gioco calcio (FIGC) il risultato delle indagini riguardanti alcune intercettazioni telefoniche, promosse per verificare un'ipotesi di frode sportiva. I fatti in questione sono relativi alla stagione calcistica 2004-2005 e vedono protagonisti alcuni dirigenti federali, arbitrali e di club di serie A.
      La parte più rilevante dell'inchiesta sul «calcio scommesse» si svolge però presso la procura della Repubblica di Napoli, dove nasce a seguito di un'indagine anticamorra e coinvolge, oltre ai dirigenti di alcuni club, un gruppo di arbitri e designatori, che avrebbero agito per indirizzare i risultati delle partite del campionato 2004-2005 e per controllare il mercato calcistico. Secondo la procura, il campionato sarebbe stato falsato da arbitraggi «guidati»

 

Pag. 2

e le società sportive indagate sarebbero accusate di frode sportiva.
      La procura di Roma invece sta indagando su alcuni dirigenti sportivi per accertare il loro coinvolgimento nella gestione di calciatori, nella compravendita degli stessi, al fine di avere una posizione dominante nell'ambito del panorama calcistico nazionale.
      Considerata l'importanza e il rilievo che il calcio riveste nel nostro Paese, anche sotto il profilo sociale, si pone l'esigenza della istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla situazione determinatasi nel mondo del calcio, al fine di accertare quanto avvenuto e riportare chiarezza e trasparenza all'interno dell'ambiente calcistico. Il quadro emerso dalle intercettazioni telefoniche tra importanti manager di club e rappresentanti degli arbitri è allarmante e deve portare ad una profonda revisione delle regole e degli attori, al fine di restituire credibilità al «mondo del pallone».
      L'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta mira quindi ad individuare la strada legislativa da percorrere per evitare il ripetersi di fenomeni di illegalità e illiceità sportiva che hanno coinvolto negli ultimi anni diversi esponenti del calcio, facendo prevalere interessi economici e di parte sugli interessi sociali, educativi ed umani che tale sport richiama.
 

Pag. 3